Coronavirus. Chi sono i nuovi contagiati e come capire se la seconda ondata è vicina

coronavirus nuovi contagiati

Come sta cambiando il contagio da SARS-CoV-2 in Italia? Chi sono? Alla luce dei dati trasmessi,la seconda ondata è vicina? Facciamo chiarezza.
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A seguito del decreto emanato dal Governo Conte sono montate le polemiche, che in alcuni casi, non accennano a diminuire.
Il decreto in questione ha riguardato la chiusura delle discoteche e ritorno dell’obbligo della mascherina dopo le 18 e fino alle 6 del mattino, in qualsiasi luogo all’ aperto ove ci possa stare assembramento.

Ovviamente tale decisione può essere criticata ma, stando ai fatti di oggi, appare chiaro che proprio in queste ore si rischia il maggior assembramento soprattutto in discoteche e luoghi di movida serale.
…E questo è un dato di fatto!

L’esperienza passata nei mesi dietro ci porta a prendere le dovute precauzioni in una situazione che potrebbe rischiare di degenerare da un momento all’altro fino a farci ricadere in una vera e propria seconda ondata.
Per poter valutare attentamente il rischio e i pericoli occorre tenete a mente un intero quadro della situazione, soprattutto per quanto riguarda il rapporto fra numero di casi gravi da terapia intensiva e persone poste in isolamento domiciliare.

Qualora si verificasse una situazione in cui il numero di ricoveri subisca un trend di crescita, facendo diminuire le persone in isolamento a casa, significherebbe che probabilmente il tracciamento non sta funzionando bene e che il covid sta riprendendo la sua forza.

Il contact tracing, da molti criticato (d’altra parte le critiche non mancano mai), ha un ruolo assolutamente importante, soprattutto perché ci permette di poter avere ben chiaro l’intreccio di interazioni e relazioni avute da una qualsiasi persona qual’ora risultasse infetta. Pensate che, dal 27 luglio al 9 agosto, 1 caso su tre è stato rintracciato proprio con il contact tracing. Se tale metodologia venisse attuata in modo scrupoloso da tutte le regioni, potremmo migliorare e perfezionare al meglio il rintracciamento.
Per capire la pericolosità di questo virus non bisogna solo osservare il rapporto vita-morte. Ma bisogna guardare gli effetti a lungo termine.

Casi di nuovo in crescita. Come capire se è vicina la seconda ondata

In questi giorni stiamo assistendo ad un fatto certo: dopo mesi di calo, i casi gravi e meno gravi, hanno ripreso a salire in modo graduale e costante; sia al Sud che al Nord.
Ad esempio: i ricoverati in terapia intensiva (56 persone al 15 di Agosto) equiparano il numero avuto il 27 Febbraio.
I semplici ricoverati salgono a 787, come nei primi giorni di Marzo 2020.

Complessivamente il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da SARS-CoV-2 in Italia, sebbene non critico, tuttavia continua a mostrare segnali che richiedono attenzione.
L’incidenza negli ultimi 14 gg (periodo 27 Luglio-9 Agosto) è stata di 7.29 per 100 000 abitanti, in aumento dal periodo 6 Luglio-19 Luglio e simile ai livelli osservati nelle prime due settimane di giugno.

I dati che vengono trasmessi ad oggi ci mostrano che la media dei contagiati è scesa abbondantemente.
Pensate che, di tutti i casi registrati negli ultimi 15 giorni, solamente il 29% riguarda persone con età superiore ai 50 anni il 14% sono minorenni, il 56,8% persone comprese tra i 19 ai 50 anni.
Dunque l’età media ora si aggira sui 35 anni, contro i 60 dei primi due mesi dell’epidemia.

Complice di tutti questi cambiamenti, molto probabilmente, sono anche i comportamenti delle persone stesse. Un peso non indifferente lo hanno avuto le vacanze, soprattutto quelle fatte all’estero.
A testimonianza di questo vi sono i numeri:

  • Dal 27 luglio-9 agosto 2020 ci sono stati oltre 820 casi in cittadini italiani che, di ritorno da paesi esteri, hanno presentato l’infezione da SARS-CoV-2.
    Di questi casi, il 61,5%  ha contratto la malattia nella nazione in cui è avvenuta la vacanza. Il 30,9% casi è stato contagiato in famiglia e il restante 7,6% nelle residenze sanitarie assistenziali o in comunità per disabili.

Gli stati maggiormente a rischio sono: Malta, Croazia e Grecia. Per tutti coloro che sono di ritorno da tali mete turistiche è richiesto il tampone obbligatorio, questo perché in questi stati vi è stato un aumento dei casi, superiore a quello registratosi nei mesi di Marzo-Aprile.
Se vogliamo evitare di tornare in un nuovo lockdown e se vogliamo scongiurare una seconda ondata, per mantenere la situazione sotto controllo non dobbiamo mai abbassare la guardia, quindi è preferibile adottare un comportamento idoneo e coscienzioso.

Qual’ora la situazione venisse presa sottogamba si rischierebbe davvero una seconda ondata pesante che, purtroppo, non possiamo permetterci.
Certo è che, se continuiamo a sottovalutare la situazione, questo scenario potrebbe risultare più vero e visino di quanto si pensi.


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