L’infettivologo Massimo Galli non è uno degli esperti di malattie infettive che vanno spesso in Tv tanto amato dagli italiani. Ciò è dovuto alle sue esternazioni a tratti allarmistiche e di tanto in tanto addirittura catastrofiste, ma che contengono sempre delle verità.
Secondo Galli dobbiamo farci trovare pronti ad una imminente nuova epidemia in arrivo che non ha nulla da invidiare a quella attuale. I dettagli.
Il direttore delle Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano ha rilasciato delle dichiarazioni, riportate tra le righe di Il Giornale, che hanno fatto “saltare dalla sedia” molti italiani, perfino nei “piani alti”. Ha parlato dell’imminente arrivo di una ulteriore epidemia, stavolta non causata da un virus, ma da germi multi-resistenti.
Ha inoltre sottolineato la necessità di farci trovare pronti, e fare tesoro dell’esperienza acquisita, e che stiamo ancora acquisendo nel corso di questa pandemia.
Secondo Galli il virus ci ha colti impreparati anche perchè “l’infettivologia ha subito tagli pesanti, unità complesse che sono passate a semplici, mentre in alcune strutture ospedaliere la figura dello specialista infettivologo è stata considerata addirittura inutile“.
In ogni ospedale dovrebbe esserci una “funzione specialistica dal punto di vista epidemiologico, affinché ci possa essere un possibile riscontro precoce” in modo da non farsi trovare impreparati in caso di nuove epidemie, nuove malattie.
Secondo l’infettivologo in situazioni come questa una buona rete epidemiologica, ben strutturata ed efficiente è fondamentale per fronteggiare le emergenze. La nazione non ha saputo subito fronteggiare al meglio la pandemia anche perchè “sono decenni che sulla medicina territoriale non si investe, che si rilevano anche differenze sostanziali tra una regione e un’altra“.
Galli: “scoppierà una nuova epidemia”
Secondo Galli ogni regione ha avuto un approccio diverso con risultati diversi. Comunque il virus ci ha dato una lezione che stiamo imparando pian piano a livello sanitario, la quale ci tornerà molto utile in futuro, quando “scoppierà la nuova epidemia“.
L’infettivologo è sicuro che questo virus non sarà l’ultimo dei nostri problemi, sarà seguito da una epidemia di natura diversa ma pur sempre pericolosa.
Per questo ritiene necessario imparare molto e fare tesoro di questa esperienza che stiamo vivendo per fronteggiare al meglio la prossima. Queste le sue parole a riguardo:
“mi auguro francamente che si possa fare tesoro da questa lezione in modo che ci possa trovare più pronti ad affrontare l’altra grande epidemia in arrivo: una pandemia neanche tanto strisciante. Parliamo di quella causata dai germi multi-resistenti, che colpisce tanto gli ospedali quanto gli ambienti esterni, una delle principali minacce di questo decennio. E mi auguro, infine, che riusciremo ad essere più forti per fronteggiare malattie ‘storiche’, come quelle da HIV e HCV”.