Una carenza di questi batteri intestinali è collegata alla depressione

Sono stati identificati dei batteri specifici dell’ intestino collegati alla depressione. Una loro carenza predispone a questa malattia mentalecarenza di batteri intestinali e depressione
Immagine di OpenClipart-Vectors da Pixabay

Il legame tra batteri intestinali e salute mentale

Nel nostro intestino sono presenti alcuni batteri che sono in grado di interferire con i sistema nervoso e influenzare il rischio di depressione, e in generale lo stato di salute mentale.
Da questo si evince che ciò che si mangia può controllare il modo in cui si pensa.
Secondo i nuovi rapporti di uno studio, è stato scoperto che due diversi batteri intestinali sono poco presenti nelle persone con depressione, indipendentemente dai trattamenti antidepressivi. Lo hanno scoperto dal primo studio a livello di popolazione sul legame tra i batteri intestinali e la salute mentale , e in particolare tra la qualità della vita e la depressione.Oltre a identificare specifici batteri intestinali legati alla depressione, la ricerca fornisce anche la prova che un’ampia gamma di questi batteri può produrre composti neuroattivi. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature Microbiology.

I batteri la cui carenza può determinare e presisporre alla depressione sono il Coprococcus e Dialister, i quali scarseggiano negli individui con depressione. Nello studio infatti sono stati analizzati dei campioni fecali di persone affette da depressione e altri di persone non affette, e ne è stato studiato il microbioma. La differenza è stata riscontrata proprio dalla presenza di questi due batteri nelle feci.
Ciò dimostra che essi sono in grado di interagire con il nostro cervello, e quindi influire sul comportamento e le emozioni che proviamo.

Ma perchè avviene tutto ciò? Come mai una carenza del Coprococcus e del Dialister nel nostro intestino ci predispone a malattie mentali come la depressione?

Relazione tra batteri intestinali e sistema nervoso

Intestino e cervello sono strettamente collegati, ormai è un fatto noto. Non è un caso che l’intestino venga spesso definito come il nostro “secondo cervello”.
Sempre nello stesso studio i ricercatori hanno scoperto che il microbioma dell’intestino, in particolare i due batteri sopra citati, possono essere in grado di sintetizzare molecole come la serotonina e la dopamina, che si trovano in livelli anormali nelle persone affette da depressione.

La serotonina è nota come “l’ormone del buonumore” e rappresenta uno dei più importanti ed efficaci modulatori dell’ appetito, del sonno e del buonumore nell’individuo. La serotonina è un neurotrasmettitore che agisce sulle percezioni del nostro cervello. Una carenza di tale sostanza influisce negativamente sulla stabilità del nostro sistema nervoso. Tale sostanza la si può assumere direttamente dai cibi, per maggiori informazioni leggi anche: Serotonina:I cibi in grado di produrre l’ormone del buonumore.

La dopamina invece è un neurotrasmettitore coinvolto nei processi di memoria, motivazione, ricompensa, attenzione e persino nella regolazione dei movimenti del corpo. Quando la dopamina viene rilasciata in grandi quantità crea una sensazione di piacere e ricompensa, che favorisce la ripetizione di specifici comportamenti. Detto ciò, bassi livelli di dopamina sono connessi con una ridotta motivazione ed entusiasmo.
Come la serotonina anche la dopamina può essere assunta tramite alcuni alimenti come fagioli, cibi ricchi di proteine e alimenti probiotici. Per maggiori informazioni leggi anche: 10 modi per aumentare la dopamina (in modo naturale).

Nello studio, le persone affette da depressione avevano microbiomi che avevano meno probabilità di essere in grado di sintetizzare queste molecole rispetto alle persone sane.
Il gran numero di persone coinvolte nello studio e i metodi di analisi utilizzati, rendono questa ricerca un lavoro formidabile per dimostrare che il microbioma è probabilmente correlato alla salute mentale.


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