Non tutte le mascherine proteggono dal Coronavirus. Ecco quali utilizzare

mascherine coronavirus

Non tutte le mascherine hanno la stessa efficienza nel filtrare le particelle per evitare il contagio del coronavirus. Ecco le tipologie da indossare.
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Il mondo sta affrontando una carenza di mascherine e di altri dispositivi di protezione contro il nuovo coronavirus, ha avvertito il capo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Le mascherine chirurgiche sono particolarmente richieste. Ma sono davvero efficaci? Che tipo di maschere proteggono effettivamente contro Covid-19?.

Kolmi-Hopen è uno dei principali produttori di prodotti medicali monouso. In circostanze normali, la loro struttura in Francia produce 150 milioni di maschere chirurgiche e oltre 20 milioni di respiratori all’anno. Oggi, con la crescente domanda, è stato chiesto loro di produrre complessivamente oltre 500 milioni di mascherine. Questo è quanto ha dichiarato Gérald Heuliez, amministratore delegato di Kolmi-Hopen, all’agenzia di stampa francese AFP. Nel frattempo, aziende come Foxconn hanno dichiarato che entro la fine di questo mese realizzeranno 20 milioni di maschere per far fronte alla domanda mondiale.

Dall’epidemia, la gente in Cina e nel resto del mondo si è precipitata nelle farmacie locali per ottenere le maschere chirurgiche. Ma ci sono diversi tipi di maschere sul mercato, e non tutte sono realmente efficaci contro questo virus. Quindi, quali maschere offrono effettivamente protezione? Di seguito elenchiamo le varie tipologie di mascherine in commercio e la loro efficacia.

Mascherine chirurgiche

mascherina chirurgica

Una mascherina chirurgica è un dispositivo medico monouso che può essere acquistato in farmacia e che protegge dagli agenti infettivi trasmessi dalle “goccioline di saliva”. Queste goccioline possono essere goccioline di saliva o secrezioni delle vie respiratorie superiori che esala chi le indossa.

Se indossata dall’operatore, la mascherina chirurgica protegge il paziente e il suo ambiente (aria, superfici, attrezzature, sito chirurgico). Se indossata da un paziente contagioso, impedisce al paziente di contaminare l’ambiente circostante. Queste maschere non devono essere indossate per più di 3-8 ore.

Una mascherina chirurgica può anche proteggere chi la indossa dal rischio di spruzzi di liquidi biologici. In questo caso, la maschera chirurgica deve avere uno strato impermeabile. Può anche essere dotata di una visiera per proteggere gli occhi. Ma questa tipologia di mascherine non protegge dagli agenti infettivi “aerei”, quindi non impedisce a chi la indossa di essere potenzialmente contaminato da un virus come il coronavirus.

Tipologie di maschere chirurgiche e norme

Le maschere chirurgiche sono testate nella direzione dell’espirazione (dall’interno verso l’esterno). I test tengono conto dell’efficienza della filtrazione batterica.
In Europa devono essere conformi alla norma europea EN 14683, che prevede 3 livelli di efficienza di filtrazione batterica (BFE1, BFE2, tipo R).

Respiratori

mascherina respiratore 3m

mascherina respiratore 3M

Un respiratore è un dispositivo di protezione personale che impedisce all’utilizzatore di inalare agenti infettivi presenti nell’aria (polvere, fumo ecc) così come vapori o gas (disinfettanti, gas anestetici) che costituiscono un pericolo per la salute. Protegge chi lo indossa da agenti infettivi trasportati dall’aria, cioè dalla contaminazione da virus come il coronavirus, la SARS, l’H1N1, ecc.

I respiratori sono suddivisi in due categorie: isolanti e filtranti. I respiratori filtranti sono costituiti da un facciale e da un dispositivo di filtraggio. A volte l’elemento filtrante è integrato nel facciale. A seconda del tipo di filtro, la maschera sarà efficace solo contro le particelle, solo contro determinati gas e vapori, oppure contro particelle, gas e vapori.

I respiratori filtranti possono talvolta essere dotati anche di una valvola di espirazione per migliorare il comfort dell’utente. La valvola impedisce la condensazione all’interno della maschera e aiuta l’utente ad inspirare ed espirare facilmente.
Va notato che i respiratori proteggono anche chi li indossa dall’inalazione di “goccioline” di agenti infettivi. I respiratori possono essere monouso o riutilizzabili. Nel secondo caso, è possibile sostituire il filtro quando è pieno.

Tipologie di respiratori e norme

I respiratori sono testati nella direzione dell’ispirazione (dall’esterno all’interno). I test tengono conto dell’efficienza del filtro e delle perdite al viso.
In Europa, devono soddisfare la norma europea EN 149: 2001 che prevede tre classi di respiratori antiparticolato monouso (FFP1, FFP2 e FFP3).

  • FFP1 si riferisce al filtraggio minimo delle tre maschere con un filtraggio dell’aria di almeno l’80% e perdite all’interno di un massimo del 22%. Questa maschera viene utilizzata principalmente come maschera antipolvere (ristrutturazioni domestiche e lavori di vario tipo). Non adatta per proteggersi dal coronavirus.
  • Le maschere FFP2 hanno una percentuale di filtrazione minima del 94% e una perdita interna massima dell’8%. Sono utilizzate principalmente nell’edilizia, nell’agricoltura e dai professionisti della sanità contro i virus dell’influenza. Attualmente sono le più utilizzate per la protezione contro il coronavirus.
  • Le maschere FFP3 sono le più filtranti. Con una percentuale di filtrazione minima del 99% e massima del 2% di perdite all’interno, proteggono dalle particelle molto fini come l’amianto. Adatte contro il coronavirus.

Fino a quando posso riutilizzare le mascherine?

Le maschere chirurgiche sono dispositivi medici monouso che devono essere smaltiti in modo appropriato dopo l’uso. I respiratori FFP invece possono essere monouso o riutilizzabili. Nel secondo caso, è possibile sostituire il filtro quando è pieno.

La durata effettiva di una maschera chirurgica o di un respiratore è indicata dal produttore. Essa varia a seconda dell’uso. In generale, può variare da tre a otto ore a seconda della concentrazione del contaminante e di una serie di fattori esterni come l’umidità dell’aria, la temperatura, il volume d’aria respirata, ecc.

Conclusioni

In Europa è necessario indossare un respiratore almeno di classe FFP2 o FFP3 per la massima filtrazione delle particelle, specie per gli operatori sanitari quando si prendono cura di un paziente infetto o sospettato di esserlo.


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