A volte abbiamo bisogno di sentirci dire che andrà tutto bene

andrà tutto bene

A volte abbiamo solo bisogno di qualcuno che ci sostenga e ci consoli, che ci dica che tutto andrà bene. Queste parole alleggeriscono il peso della paura.
andrà tutto bene

Anche le persone più forti a volte crollano. Di solito non rinunciano alla debolezza, ma solo perché sono state troppo forti e per troppo tempo. Quelle persone, e in generale tutti noi, a volte abbiamo solo bisogno di sentirci dire che “tutto andrà bene”. A volte abbiamo bisogno di qualcuno che ci prenda per mano e ci incoraggi. Solo questo sostegno è sufficiente per andare avanti, per recuperare la forza che abbiamo perso lungo il cammino.
Alla fine, tutto andrà bene, e se non è così, significa che questa non è ancora la fine dell’incubo. Ma alla fine tutto andrà bene!

A volte abbiamo solo bisogno di qualcuno che ci sostenga e ci consoli, che ci dica che tutto andrà bene. Queste parole, quasi magiche, possono alleggerire il peso della paura ed eliminare le preoccupazioni, ma soprattutto ci danno la fiducia necessaria per continuare a lottare.
Non sono una pietosa bugia, e non significano nemmeno chiudere gli occhi su una realtà difficile, ma solo connettersi emotivamente con qualcuno che ci dia la serenità e la fiducia di cui abbiamo bisogno in quel momento.

Il fatto che ci dicano che tutto andrà bene non significa che non ci saranno problemi, ma che abbiamo la capacità di lottare e di superare gli ostacoli che dobbiamo affrontare. Queste parole non garantiscono che avremo successo, ma servono a rafforzare la nostra capacità di resistenza quando ne abbiamo più bisogno.

Il fatto che qualcuno ci dica che tutto andrà bene, aiuta e molto. Quando siamo preoccupati, bloccati nei nostri pensieri, è importante che qualcuno ci dica che tutto passa, ci prende per mano e promette di essere al nostro fianco, qualunque cosa accada. Questo ci dà tranquillità.

La scienza ci mostra perché è così importante avere fiducia nella nostra capacità di superare le avversità.
Gli psicologi dell’Università della California si sono chiesti se il modo di affrontare una malattia potesse influenzarne il decorso. Hanno studiatop persone a cui era stato diagnosticato il cancro e hanno identificato cinque tipi di reazione: spirito combattivo, fatalismo, disperazione/impotenza, ansia e negazione.

Hanno scoperto che quando le condizioni cliniche iniziali erano simili, le persone che affrontavano la malattia con impotenza, disperazione e fatalismo avevano un decorso peggiore di quelle che avevano uno spirito combattivo.
Ma la cosa più interessante era che la consapevolezza delle esperienze passate li aiutava a superare le difficoltà attuali. Coloro che avevano subito un grande trauma e lo avevano superato da soli, erano più propensi ad affrontare le avversità e a trovare gli strumenti necessari per risolvere i problemi, semplicemente perché avevano più fiducia nella loro capacità di affrontare la vita.

In altre parole, più grandi sono le sofferenze del passato, più è probabile che troviamo la forza necessaria e il giusto atteggiamento per superare le avversità del futuro

Un’altra serie molto interessante di esperimenti condotti all’Università del Michigan dimostra che la nostra capacità di provare emozioni positive è fondamentale per riprenderci dalle avversità, non solo psicologicamente ma anche fisiologicamente. Infatti, le emozioni positive ci permettono di dare un senso agli eventi negativi e ci aiutano ad andare avanti.

Questi psicologi avvertono che non si tratta di assumere un ingenuo ed eccessivo ottimismo. Infatti, hanno osservato che percepire le esperienze negative come minacce ha effetti positivi in quanto ci impone di affrontare rapidamente le circostanze. Tuttavia, se tale percezione negativa viene mantenuta per un lungo periodo di tempo, l’effetto è controproducente.
Ciò indica che le emozioni positive e la fiducia in se stessi sono i pilastri fondamentali della resilienza che ci aiutano ad uscire dalle situazioni più difficili.

Molti guru della crescita personale promuovono l’idea che dobbiamo sviluppare le nostre capacità di “autosufficienza” in modo da non aver bisogno degli altri. Siamo incoraggiati a sviluppare la resilienza, l’autocontrollo e una personalità molto forte in modo da poter superare le avversità da soli.
È certamente importante avere questi strumenti, ma non possiamo pensare che non avremo bisogno del sostegno degli altri, soprattutto quando le cose si complicano. È anche importante ricordare che molto spesso, chi pensa di non aver bisogno di niente, non ha nemmeno qualcosa da dare.

Il segreto è mantenere l’equilibrio ed essere consapevoli che anche se si è forti, non si è immuni alla sofferenza. La persona stanca non è quella che combatte da sola contro il vento e la marea, ma quella che può chiedere aiuto quando ne ha bisogno. E in questo caso, una mano amica e qualche parola di conforto possono fare miracoli.


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