Leggiamo sempre la data di scadenza dei cibi. E’ fondamentale e ci indica molte cose che spesso neppure immaginiamo. Ecco come comportarci per non sbagliare.
Molte volte quando andiamo a fare la spesa ci ritroviamo ad inserire nel carrello tanti prodotti, alcuni dei quali senza controllare la data di scadenza. Questo è un grave errore in quanto, troppo spesso ci ritroviamo con alimenti prossimi alla scadenza senza che neppure ci abbiamo fatto caso. Si tratta di un vero e proprio spreco di denaro se consideriamo che poi, nel giro di poco vanno gettati perché non abbiamo prestato attenzione.
Per questo, una regola fondamentale è quella di leggere le etichette e dunque la scadenza dei cibi, per non rischiare di comprare alimenti facilmente deperibili.
Le diciture che spesso incontriamo sono 2:
– “da consumare preferibilmente entro il…”
– “data di scadenza”
Sostanzialmente queste due diciture sono molto diverse tra di loro e stanno a significare 2 cose differenti.
Tanto che, a seconda della scritta riportata sull’alimento potremmo essere in presenza di cibi i quali possono essere consumati anche dopo quella data riportata sulle confezione d’acquisto. ,a vediamo meglio cosa bisogna sapere.
Le regole da seguire per la scadenza dei cibi
Saper leggere correttamente l’etichetta e prestare attenzione alla data di scadenza dei cibi è sempre una sana abitudine.
Tuttavia ci sono delle eccezioni e adesso vedremo in quali casi e perché.
Per mangiare un alimento al 100% della sue caratteristiche organolettiche e compositive occorre rispettare 5 regole fondamentali:
- Conservare i cibi nel modo corretto.
- Leggere sempre l’etichetta riportata sul prodotto.
- Non sottovalutare mai la dicitura sulla data di scadenza.
- Sapere quando siamo in presenza di alimenti che possono essere mangiati anche dopo scadenza.
- Acquistare poco per non sprecare.
Si tratta di 5 punti i quali sono imprescindibili.
Detto questo, occorre sapere che vi sono alimenti i quali possono essere consumati anche dopo la data di scadenza (ovviamente sono la modalità di conservazione è stata quella corretta). Innanzitutto facciamo chiarezza.
In base al Regolamento Europeo del 2011, le etichette dei prodotti che acquistiamo devono contenere quasi sempre il termine minimo di conservazione. Dunque la dicitura: “da consumarsi entro” o “da consumarsi preferibilmente entro”. In questo modo si indica il tempo entro il quale gli alimenti, se correttamente conservati, mantengono integre le caratteristiche nutritive ed organolettiche.
Possiamo avere differenti diciture:
Da “consumare entro…” sta ad indicare il giorno, mese ed anno oltre la quale non bisogna consumare tale alimento in quanto perderebbe la sua genuinità, le caratteristiche nutritive e risultando dannoso per l’organismo.
Questa dicitura solitamente la possiamo trovare in alimenti che possono essere conservati non oltre i 3 mesi, si tratta soprattutto in alimenti freschi come: formaggi, latte fresco, mozzarelle, pesce, carne, salumi e uova.
Da “consumare preferibilmente entro…” , indica il mese e l’anno, senza specificare un giorno preciso. Tali dicitura possiamo trovarla in quegli alimenti che si mantengono per un periodo di tempo più lungo, ossia tra i 3 e i 18 mesi.
In presenza di tali dicitura potremmo trovarci d’inanzi ad un alimento che potrebbe essere consumato anche dopo la data di scadenza riportata sull’etichetta.
Ovviamente purché l’alimento sia conservato in modo corretto e con la confezione integra. Naturalmente ricordiamoci che non si tratta di cibi eterni, per questo più tempo passa più il cibo perderà le sue proprietà.
Gli alimenti in questione sono sostanzialmente i cibi in scatola o sigillati nella propria confezione: tonno, pelati, pasta, riso, caffè, liofilizzati, piselli in scatola, mais, biscotti (ma senza eccedere troppo), cioccolato, marmellate, alcuni tipi di formaggi a pasta dura ben stagionati e alcuni surgelati.
Un consiglio: osserviamo sempre il colore e naturalmente non dovranno avere un cattivo sapore o tracce di muffa.
Tali alimenti, chi più chi meno, possono essere consumati anche dopo un anno dalla data di scadenza ma, indubbiamente, solo se correttamente chiusi ermeticamente (dunque mai aperti). Ad ogni modo evitiamo di farli arrivare in queste condizioni e cerchiamo di mangiarli quanto prima.
In alcuni casi, come per il latte, lo yogurt o simili è possibile prolungare, seppur di poco, la data di scadenza di 2 giorni circa; ad ogni modo è importante anche osservare sempre come si presenta il prodotto sia all’olfatto che alla vista.
Ad esempio: se avete una confezione di yogurt o una mozzarella imbustata il cui involucro risulti rigonfiato, evitate di mangiarle in quanto probabilmente hanno subito un processo di fermentazione che ha alterato il prodotto.
Poi esistono prodotti alimentari che non scadono praticamente mai, anzi…si conservano per lunghi tempi senza variare il sapore o le loro proprietà. Si tratta di: Aceto, sale, zucchero, liquori, gomme da masticare, miele (che al massimo cristallizza).
In questi casi resta fondamentale la modalità di conservazione.