Il peperoncino fa bene al cuore, alla circolazione e non solo, se ti piace mangiare piccante puoi ritenerti abbastanza fortunato.
Il piccante fa bene alla salute
Il peperoncino fa bene al cuore e aiuterebbe a vivere più a lungo. Un gruppo di ricercatori cinesi in uno studio pubblicato sul British Medical Journal, sono arrivati alla conclusione che per chi mangia piccante 6-7 giorni a settimana il rischio di mortalità scende del 14% rispetto a chi lo fa meno di una volta a settimana.
Non esiste migliore cura preventiva contro infarto e colesterolo di una buona dose giornaliera di peperoncino. Il peperoncino a cui si fa riferimento però è quello del fresco, in questo stato i micronutrienti e i principi attivi benefici per l’organismo sono maggiori rispetto al peperoncino essiccato, alle salse o all’olio piccanti. Inoltre nel peperoncino fresco in esso la capsaicina (la sostanza da cui ne deriva il sapore piccante) conserva maggiormente le proprietà benefiche descritte di seguito.
I motivi per cui il peperoncino fa bene al cuore
L’uso costante di peperoncino fresco abbassa il livello di colesterolo nel sangue, aiuta il cuore, agisce come vasodilatatore con grossi benefici per i capillari e per le arterie coronarie. Inoltre il seme del peperoncino contiene molti acidi polinsaturi che eliminano dalle arterie il colesterolo in eccesso e i trigliceridi. Il risultato è che così facendo il peperoncino aiuta a contrastare gli attacchi cardiaci e gli ictus.
Ma non finisce qui: perché la capsaicina esercita anche un’attività benefica sui vasi sanguigni che circondano i muscoli, facendo in modo che si rilassino e si allarghino, e favorendo così anche la circolazione sanguigna. Essa, insieme alla vitamina C, hanno anche un effetto protettivo per la salute in quanto svolgono sia un’azione antiossidante, cioè combattono i radicali liberi rallentando l’invecchiamento cellulare, sia immunitaria, cioè proteggono da infezioni da parte di agenti patogeni stimolando la sintesi di anticorpi.
Come riportato dall’ ANSA:
<<Usare abitualmente il peperoncino in cucina (circa 4 volte a settimana) riduce il rischio di morte per infarto del 40% e per ictus di oltre il 60%. Inoltre riduce del 23% il rischio di morte per qualunque causa rispetto a chi non ne fa uso abitualmente. Lo suggerisce uno studio pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology e coordinato dagli epidemiologi dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, l’Università dell’Insubria a Varese e il Cardiocentro Mediterraneo di Napoli>>.
Non a caso, nei paesi dove il peperoncino rappresenta una vera e propria cultura e viene consumato abitualmente da buona parte della popolazione, come ad esempio in Messico, si registrano bassissimi tassi di morte per infarti, e ictus.
Ottimo afrodisiaco e decongestionante
Il peperoncino può essere considerato anche un ottimo afrodisiaco naturale, poiché un aumento del flusso sanguigno nei genitali favorirebbe l’erezione maschile e aiuterebbe a mantenerla. La vitamina E in esso contenuta, inoltre, avrebbe la capacità di aumentare il desiderio sessuale, sia nelle donne sia negli uomini.
E’ ottimo anche come decongestionante in caso di raffreddore, infatti è risaputo che un buon pasto piccante libera dopo pochi minuti il naso chiuso, sempre meglio dei fastidiosi ed irritanti spray nasali. Possono utilizzarlo tutti, sia gli adulti che i bambini anche a partire da quattro cinque anni.
Controindicazioni del peperoncino
Ma come ogni cosa l’abuso o l’uso inappropriato può provocare controindicazioni. L’eccesso infatti può provocare emorroidi, irritazioni alla mucosa intestinale, infiammazioni gastrointestinali allo stomaco e anche ai reni. Ma soprattutto non ne deve abusare chi soffre di acidità di stomaco, di epatite, di cistite, di emorroidi, di ulcera e di prostatite in fase acuta.