Avete mai sentito parlare dell’Equiseto? E’ attualmente il solo genere vivente di felci appartenente alla famiglia Equisetaceae, conosciute comunemente con il nome di code di cavallo. Sono dei “fossili viventi” infatti sono gli unici viventi dell’intera sottoclasse delle Equisetidae che dominavano i sottoboschi nella tarda era Paleozoica. Ebbene sembra che questa pianta sia uno dei migliori aiuti naturali contro l’osteoporosi.
L’equiseto (Equisetum arvense) è un’erba della famiglia delle Equisetacee, usata fin dai tempi degli antichi greci e romani. Tradizionalmente l’equiseto è stato usato come erba medicinale per trattare l’osteoporosi, la tubercolosi e i problemi renali.
L’equiseto era anche usato come diuretico (per alleviare la ritenzione di liquidi) e per fermare il sanguinamento e guarire le ferite. Tuttavia, ci sono pochi studi di ricerca affidabili disponibili per solidificare le affermazioni che l’equiseto è sicuro o efficace per l’uso come erba medicinale.
La pianta perenne, a volte considerata un’erbaccia, si diffonde rapidamente e può invadere rapidamente un giardino o altre zone umide. La pianta di equiseto simile alla felce, con steli cavi e appuntiti e foglie squamose, cresce fino a circa 30 centimetri di altezza. Solo la parte verde simile alla felce della pianta è usata per scopi medicinali; la radice non è usata.
Perchè l’Equiseto è consigliato contro l’osteoporosi
L’osteoporosi comporta l’ammorbidimento/assottigliamento del tessuto osseo; questo si verifica spesso nelle donne in menopausa. L’equiseto viene suggerito come trattamento naturale per l’osteoporosi (assottigliamento delle ossa), perché contiene silicio, un minerale necessario per la salute delle ossa. Infatti è stato dimostrato che il silicio partecipa al processo di calcificazione delle ossa e svolge un importante ruolo nella sintesi delle fibre di collagene presenti nella cartilagine, rivelandosi un elemento fondamentale per il benessere e la salute delle ossa.
Questo è il motivo per cui l’equiseto è stato usato per trattare l’osteoporosi nelle donne in menopausa. Ovviamente si tratta di un aiuto alla cura, non della pozione miracolosa che risolve del tutto il problema.
Uno studio su animali del 2016, pubblicato sull’Indian Journal of Pharmacology, ha scoperto che il calcio, la vitamina D, lo zinco-lisina, la L-prolina, la L-arginina e l’acido L-ascorbico (N) accelerano la mineralizzazione della matrice ossea e la formazione delle ossa, e l’aggiunta di un estratto di equiseto è stata benefica per la formazione delle ossa.
In uno altro studio, 122 donne italiane hanno assunto estratto secco di equiseto o Osteosil calcium 270 mg due volte al giorno (una combinazione equiseto/calcio usata in Italia per l’osteoporosi e le fratture). Entrambi i gruppi che hanno preso l’equiseto hanno sperimentato una migliore densità ossea.
Come assumere l’equiseto
Per sfruttare al meglio le sue proprietà rimineralizzanti e rinforzanti delle ossa è consigliabile assumerlo sotto forma di polvere, che si ottiene macinando finemente l’erba secca in taglio tisana. Il dosaggio è di 2 grammi di polvere al giorno, da sciogliere in un cucchiaino di miele, in una bevanda o nel cibo.
Ma il consiglio è quello di non cimentarsi nel fai da te in quanto solo una parte della pianta possiede le proprietà benefiche descritte.
Esistono in commercio integratori alimentari a base di equiseto sia in polvere che pastiglie. Vi consiglio la polvere in quanto è più versatile, e può essere aggiunta alle tisane, cibo, insalate eccetera.