Non c’è mai fine al peggio. E’ stato scoperto un giro di Rifiuti tossici contenenti Cromo e non solo, spacciati per “Concime” ad uso agricolo nelle aziende di alcune Province del Centro Nord.
Sembrerà assurdo e invece è tutto vero.
Sono state scoperte circa 24 mila tonnellate di rifiuti tossici contenenti molte sostanze nocive ed altamente inquinanti, utilizzate purtroppo come concime in agricoltura in oltre 150 ettari di terreno adibiti alla coltivazioni di granturco e girasole, tutto questo nelle province di Pisa e Firenze. Tali sostanze tossiche contenevano altissime percentuali di Cromo anche esavalente ed idrocarburi vari.
Le indagini hanno riguardato i flussi e i movimenti di rifiuti speciali derivanti dal trattamento dei prodotti conciari e altri sottoprodotti animali.
Questi poi venivano falsamente etichettati come prodotti compostati di origine mista e smaltiti illecitamente sotto forma di sostanze adatte al trattamento di terreni agricoli come se fosse concime. Tutto questo grazie a fittizie analisi e falsi certificati.
A seguito delle perquisizioni sono state arrestate 4 persone, di cui tre dirigenti di un corsorzio conciario e un agricoltore.
L’inchiesta è stata condotta dalla Polizia Giudiziaria della Procura di Firenze e coordinata dal pm A. Pezzuti coadiuvati dal Gruppo Carabinieri Forestali di Firenze e della Polizia municipale dell’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa. Tutto con la collaborazione della Dda fiorentina.
Il sistema illegale si basava sul recupero di rifiuti speciali smaltiti illecitamente spacciandoli per concime.
Il tutto prevedeva la finta vendita di tale prodotto a diverse imprese agricole, le quali ricevevano un compenso pari quello che risultava il “prodotto acquistato”.
Tutto veniva fatto servendosi di una documentazione scrupolosamente falsa così come false erano le analisi e i documenti di trasporto atti allo smaltimento di questi rifiuti.
Un danno non indifferente all’agricoltura stessa e a tutto l’ecosistema riguardante le zone delle province tra Pisa e Firenze.
Per non parlare dell’impatto nocivo che avrebbe avuto sull’uomo e, perché no, anche sugli animali.
A seguito di tali indagini, il Gip ha disposto il sequestro preventivo di un’ingente somma di denaro (si parla di circa 3 milioni di Euro) al Consorzio incaricato per la gestione di questi rifiuti, e di alcuni indagati. Tale somma deriverebbe dal mancato smaltimento di suddetti rifiuti speciali in discarica apposita.
A ciò si aggiunge un sequestro di oltre 300 mila euro per gli agricoltori coinvolti i quali venivano “pagati” per scaricare nei loro territori agricoli queste sostanze da smaltire come se fosse una normale procedura agricola di concimazione.
Ovviamente di concime non vi era traccia…E tutto quello che si poteva rintracciare era solamente del materiale tossico ed altamente inquinante.