Un nuovo test di Altroconsumo fatto sul formato degli Spaghetti, svela importanti retroscena e spiega il motivo per cui alcuni sono migliori di altri.
Tutti i giorni nelle nostre case viene cucinato uno dei piatti immancabile che rappresenta un po’ il maschio italiano per eccellenza, insomma un sorta di prodotto nazionale nostrano. Stiamo parlando della pasta, buona in molteplici forme e con diversi condimenti. Il formato maggiormente consumato e forse il più distintivo è proprio quello degli spaghetti.
Ovviamente in commercio si possono incontrare svariati marchi che ne commercializzano formati e grammature per tutti i gusti: dai più sottili ai più spessi. Anche i costi possono diversificarsi a seconda dai marchi, delle modalità di produzione ma anche della qualità. Ad ogni modo ogni tipologia ha le proprie tempistiche di cottura (che è buona cosa rispettare).
Forse quello che pochi sanno è che non tutte le tipologie di pasta sono buone e per questo non possono essere considerate di buona qualità. In nostro aiuto arriva un esperimento condotto da Altroconsumo il quale ha analizzato vari campioni scegliendo tra marchi più e meno noti ai consumatori, di primo prezzo e marchi commerciali facilmente reperibili tra gli scaffali dei supermercati.
Altroconsumo: il test su 22 tipi di spaghetti
Piatto di spaghetti © pixabay.com
L’esperimento ha visto come protagonisti ben 22 tipologie diverse di pacchi di spaghetti i quali sono statti osservati in laboratorio e poi assaggiati da persone esperte. In questa ricerca sono stati osservati diversi parametri:
- Capacità della pasta di di mantenere i minuti di cottura;
- La qualità composizionale (osservando se oltre al grano duro contenessero anche altre farine o magari l’uso di Pesticidi);
- La capacità di trattenere il sugo senza che questo scivoli via dalla superficie;
- Il grado di essiccazione del pasta e se questo fosse un processo controllato a dovere.
Ma non solo, si è tenuto presente dell’incarto scelto dai svariati marchi facendo particolare attenzione quelli rispettosi per l’ambiente. Vediamo cosa è emerso.
Un’aspetto molto importante che non deve mai essere sottovalutato è proprio il grado di essiccazione che deve sempre avvenire in modo controllato così da non permette che sia eseguito ad elevate temperature. Se così fosse la pasta perderebbe gran parte delle proprietà nutritive impoverendola degli aminoacidi essenziali.
Da questo punto di vista, l’osservazione di Altroconsumo ha decretato che la migliore è stata la pasta DeCecco.
Altroconsumo in questo esperimento ha osservato anche la composizione della pasta andando a vedere se all’interno ci fossero sostanze di origine naturale risultanti pericolose per l’uomo qualora la pasta ne venisse contaminata. Ebbene da tali analisi tutte le paste hanno avuto risultati buoni dove i valori erano tutti all’interno dei limiti di sicurezza imposti dalla normativa vigente.
Altro aspetto fondamentale e degno di nota è l’uso di Pesticidi che purtroppo non è inusuale ritrovare all’ interno della pasta acquistata.
Dallo studio di laboratorio è emerso che la maggior parte delle tipologie di pasta analizzata non evidenziavano particolari problemi con risultato pressoché accettabili, mentre altre ancora avevano misurazioni assolutamente ottimali per quanto riguardava la presenza di Pesticidi. Tra le marche prese in considerazione, quella con il risultato più basso (seppur sempre nella norma) sono stati gli spaghetti Divella.
Da un punto di vista culinario anche qui sono emerse delle differenza a seconda degli spaghetti. Quelli migliori sono risultati gli spaghetti Barilla trafilati al bronzo. Se poi vogliamo unire costo e genuinità il miglior prodotto eletto è la pasta Reggia di Cellino.
Per avere un quadro completo delle valutazioni e delle analisi condotte è possibile visitare il sito di Altroconsumo e accedere alla sezione Test e cliccare su Pasta.
Di seguito è riportato un video, realizzato da Altroconsumo, relativo al test appena citato con informazioni dettagliate in merito. Buona visione.
