Cosa succede a chi mangia banane con la glicemia alta

Banana a fette

Molti diabetici si chiedono quanto le banane possano influenzare la glicemia, visto che si tratta di un frutto, che come gli altri, contiene carboidrati. Vediamo di seguito l’indice glicemico delle banane e la loro incidenza sul diabete.

Banana a fette

Foto pixabay.com

I dietologi e le linee guida nutrizionali raccomandano di mangiare molta frutta e verdura per una buona salute. Ma se avete il diabete, potreste essere confusi, e forse preoccupati, quando si tratta di mangiare frutta. Dopo tutto, la frutta è praticamente tutta carboidrati, e i carboidrati aumentano i livelli di zucchero nel sangue. Quindi, il ragionamento logico è che la frutta aumenta lo zucchero nel sangue. Ma è davvero così? E che dire delle banane, bisogna evitarle se si ha il diabete?

La risposta è ‘Sì’, i pazienti diabetici possono mangiare banane; tuttavia, la chiave è consumare con moderazione e tenere sotto controllo l’assunzione di calorie. Questo frutto apporta addirittura vantaggi a coloro che hanno questo problema di salute. Vediamo quali.

I vantaggi delle banane per i diabetici

I diabetici sono di solito dell’opinione che non dovrebbero mangiare frutti perché contengono fruttosio, lo zucchero naturale disponibile nella frutta. Tuttavia, questo è tutt’altro che vero. La maggior parte della frutta ha un basso indice glicemico che non contribuisce alle fluttuazioni dei livelli di zucchero nel sangue. Se consumati in proporzioni controllate, i frutti possono beneficiare il corpo in molti modi.

La banana ha un sapore dolce e contiene sia carboidrati che zucchero. Quindi significa che può aumentare i livelli di zucchero nel sangue? È sano per i diabetici consumarla? Continuate a leggere per conoscere la risposta

E’ un frutto assolutamente sano per le persone con il diabete. Una banana di medie dimensioni contiene 14gm di zucchero e 6 gm di amido. Ma le banane sono anche ricche di fibre e hanno un basso indice glicemico. Hanno un IG da 42 a 62, a seconda del grado di maturazione. Per le persone con diabete è sempre preferibile mangiare quelle leggermente verdi perché hanno un IG più basso rispetto a quelle troppo mature.

Quelle  leggermente acerbe vengono assorbite lentamente e non aumentano i livelli di glucosio nel sangue. Inoltre sono ricche di amido resistente, una sostanza utile per aumentare la sensibilità all’insulina nel diabete di tipo 2. L’amido resistente aiuta anche a regolare i livelli di zucchero nel sangue nei diabetici ed è amico dell’intestino.

La fibra presente in questo frutto rallenta la digestione e l’assorbimento; quindi, è utile per mantenere i livelli di zucchero nel sangue.
Infine sono ricche di micronutrienti e antiossidanti che riducono il rischio di malattie cardiovascolari e ictus, complicazioni comuni del diabete.
Nonostante tutto è sconsigliato per coloro che soffrono di glicemia alta consumare quotidianamente questo frutto, anche se fa bene possiedi comunque una dose consistente di carboidrati e zuccheri. Ma non andrebbe nemmeno tralasciato per non perdere i benefici appena descritti.

Il consiglio sarebbe quello di assumerlo al massimo un paio di volte la settimana, se lo si vuole assumere più frequentemente basterebbe dimezzare la porzione.
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