Lo shampoo… prodotto ad uso comune e immancabile nelle nostre case! Ma
non è solo un semplice detergente che possiamo scegliere a cuor leggero.
Esso deve rispettare determinati standard, come la composizione, il colore, odore e schiuma. Ma la caratteristica fondamentale è la dermo-compatibilità, che ne assicura la sicurezza e la stabilità per chi lo utilizza sul cuoi capelluti e dunque sulla chioma. La principale funzione dello shampoo è garantire pulizia, che può essere suddivisa in due aspetti:
- la capacità di rimuovere lo sporco rispettando la fisiologia della cute e
- la capacità di ripristinare il film idrolipidico, impedendo l’accumulo di sporco.
In sintesi, lo shampoo ha il compito di pulire e rigenerare il cuoio capelluto rispettando la nostra salute con delicatezza.
Ovviamente non tutti sono adatti e per questo va prestata attenzione a cosa acquistiamo, senza cedere al fascino del prezzo basso e dell’offerta del momento.
Un buon detergente dovrebbe contenere vitamine, estratti vegetali, idratanti, agenti antibatterici o agenti antiforfora per garantire la salute natirale dei capelli.
Come e quando nasce lo shampoo
La parola “shampoo” deriva dal termine sanscrito “champu”, che significa “massaggiare” o “ammassare”. Le prime forme di shampoo possono essere fatte risalire all’India antica. Già nel 1500 a.C., gli indiani utilizzavano erbe e estratti naturali, come la noce di Sapindus (un tipo di sapone naturale) e altre erbe, per pulire i capelli. Queste formulazioni non solo aiutavano a mantenere i capelli puliti, ma avevano anche proprietà medicinali.
L’idea di pulire i capelli e il cuoio capelluto si è diffusa anche in altre culture. Nel Medioevo, in Europa, era comune utilizzare saponi a base di grasso animale e cenere per lavare i capelli, anche se questi erano spesso troppo aggressivi e tendevano a lasciare i capelli secchi e danneggiati.
Il concetto moderno di shampoo come lo conosciamo oggi ha avuto origine nel XVIII secolo. Nel 1762, in Inghilterra, venne aperto il primo bagno pubblico per il lavaggio dei capelli. Tuttavia, la vera rivoluzione arrivò nel 1930, quando fu introdotto lo shampoo liquido, che non conteneva saponetta. Questo prodotto, introdotto da Drane, era molto più delicato sui capelli rispetto ai saponi tradizionali.
Con l’avvento della chimica moderna e l’industrializzazione, gli shampoo sono diventati sempre più sofisticati. Gli ingredienti sono stati studiati e selezionati per le loro proprietà specifiche, permettendo la creazione di prodotti su misura per diversi tipi di capelli e problemi specifici.
Shampoo: quali sono le Varianti da Evitare e perché
Shampoo da evitare
Nonostante l’importanza dello shampoo nella cura dei capelli, esistono alcuni prodotti che potrebbero essere dannosi e per questo sarebbe un bene evitarli. Tempo fa su Instagram è girato un video di un’esperta tricologa in cui ha messo in guardia contro l’uso di determinati tipi di shampoo. Ma quali sono questi prodotti?
I maggiori indiziati che devono essere evitati sono gli shampoo 2 in 1 o addirittura 3 in 1. Questi risultano essere particolarmente problematici. Possono causare una serie di problemi come secchezza cutanea eccessiva del cuoio capelluto, prurito se non addirittura lesioni cutanee, forfora eccessiva e produzione eccessiva si capelli grassi.
Nel peggiore dei casi, possono ostruire i follicoli piliferi, portando alla caduta dei capelli. Questi prodotti si chiamano 2 in 1 perché per l’appunto vanno a combinare diverse funzioni che dovrebbero essere separate e distinte in prodotti ovviamente diversi tra loro, i quali vanno usati nello specifico:
- Per cuoio capelluto c’è lo shampoo.
- Per le lunghezze ci sono il balsamo e la maschera.
Molti esperti ritengono che questi prodotti dovrebbero essere ritirati dal mercato, in quanto non offrono i benefici promessi e possono compromettere nel tempo la salute e il benessere dei capelli.
In conclusione, per mantenere i capelli sani e lucenti, è essenziale scegliere con cura i prodotti da utilizzare, evitando quelli che possono danneggiarli.
