Hai mai sentito parlare della cimatura? È un gesto semplice che può cambiare completamente l’aspetto e la salute della tua pianta. Se fatta bene, la rende più robusta, più bella e persino più produttiva.
Non tutte le piante si curano allo stesso modo. Alcune, per crescere bene e in modo ordinato, hanno bisogno di un piccolo intervento chiamato cimatura. Si tratta di una tecnica che consiste nel tagliare la parte finale dei rami, quella più giovane, per stimolare la pianta a rafforzarsi e svilupparsi lateralmente. Il risultato? Una crescita più compatta, una chioma più piena e spesso anche più fiori o frutti. Vediamo in modo semplice quando si fa, come farla e a quali piante serve davvero.
Cos’è la cimatura e perché è utile
La cimatura è simile alla potatura, ma molto più delicata. In pratica, si rimuove solo la parte apicale, cioè la punta dei rami.

Cimatura
Questo stimola la pianta a produrre nuovi germogli dai lati, rendendola più folta e stabile. È un metodo molto usato in giardinaggio e in agricoltura, soprattutto per:
Rinforzare le piante giovani
Controllare la forma e la direzione della crescita
Favorire la circolazione dell’aria e della luce
Migliorare la produzione di fiori o frutti
Inoltre, una pianta ben cimata resiste meglio al vento e alla pioggia, perché ha una struttura più compatta.
Come si fa la cimatura: strumenti e consigli
Per fare una buona cimatura bastano pochi strumenti:
Forbici da potatura ben affilate
Guanti da giardino
Un panno per pulire gli attrezzi tra una pianta e l’altra
Taglia solo la punta del ramo, appena sopra una gemma laterale o un nodo, facendo attenzione a non danneggiarlo. Il taglio deve essere netto e preciso, non strappato. Questo aiuta la pianta a ramificare in modo naturale e a cicatrizzare più in fretta.
Con l’occasione, puoi anche rimuovere rami malati, danneggiati o troppo lunghi, soprattutto se impediscono alla luce di raggiungere il centro della pianta. Un buon trucco? Parti sempre dalle punte più alte e controlla l’effetto man mano, così mantieni una forma armoniosa.
Quando si fa la cimatura (e quando è meglio evitare)
Il periodo migliore per cimare è l’estate, quando la pianta è in piena crescita. In questa fase, infatti, la pianta ha tutta l’energia per reagire subito al taglio, emettendo nuovi germogli forti.
Alcune piante, però, si possono cimare anche d’inverno, quando sono in riposo vegetativo. Questo vale soprattutto per alberi da frutto o piante da siepe, che in quel periodo non soffrono il taglio.
Importante: evita di cimare se la pianta è debole, appena trapiantata o in sofferenza, perché potrebbe non avere abbastanza energia per riprendersi.
La cimatura delle viti: un caso a parte
Nel caso della vite, la cimatura è una pratica fondamentale per ottenere grappoli sani e una pianta ben controllata. Si fa in tre momenti diversi:
Cimatura precoce: si fa prima che spuntino i germogli, per stimolare la base a irrobustirsi. Perfetta per le viti giovani o durante l’inverno.
Cimatura intermedia: viene eseguita subito dopo la fioritura, ma prima della chiusura del grappolo. Serve a favorire lo sviluppo dei frutti e a lasciare spazio alla luce. È la più usata in viticoltura.
Cimatura tardiva: si fa poco prima della vendemmia, soprattutto se si usa la vendemmia meccanica. Serve a rendere visibili i grappoli e aumentare la resa.
In tutti i casi, l’obiettivo è lo stesso: più ordine nella pianta e più energia dove serve, cioè sui frutti.
