Li usiamo ogni giorno per conservare gli avanzi o portare il pranzo fuori casa, ma pochi sanno che i contenitori in plastica non sono eterni. Scopri quanto durano, quando cambiarli e come evitare rischi per la salute con piccoli accorgimenti quotidiani.
Nelle nostre cucine i contenitori di plastica sono indispensabili: pratici, leggeri e riutilizzabili, ci aiutano a conservare gli alimenti in modo ordinato e a ridurre gli sprechi. Ma sebbene siano considerati più sostenibili rispetto al monouso, non durano per sempre. Col tempo, l’usura, il calore e i lavaggi frequenti possono renderli meno sicuri, con il rischio che rilascino microplastiche o sostanze potenzialmente dannose come il bisfenolo A (BPA). Non devi smettere di usarli, ma imparare a riconoscerne i limiti e a trattarli correttamente. Ecco come capire quando è il momento di dire addio ai vecchi contenitori e come far durare di più quelli nuovi.
Quando la plastica smette di essere sicura
Anche se la plastica è resistente, non è indistruttibile. Col passare del tempo può scolorirsi, graffiarsi o creparsi, segni che indicano un materiale ormai compromesso. Un contenitore deteriorato può infatti rilasciare micro e nanoplastiche negli alimenti, invisibili ma pericolose. Queste particelle possono contenere residui chimici dannosi, tra cui il temuto BPA, una sostanza che secondo diversi studi agisce come perturbatore endocrino, influenzando il sistema ormonale e immunitario.

Contenitori in plastica colorati su piano cucina moderna
Le ricerche condotte dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) hanno mostrato che l’esposizione al BPA è oggi ben oltre i limiti di sicurezza. Per questo, l’Unione Europea ha ridotto drasticamente la soglia di esposizione consentita e imposto restrizioni sempre più rigide. Se i tuoi contenitori sono vecchi o segnati dall’usura, è quindi il momento di sostituirli. Le piccole crepe, i graffi e la perdita di trasparenza sono campanelli d’allarme: significa che la plastica sta cedendo e potrebbe contaminare il cibo.
Come scegliere contenitori sicuri e riconoscerli subito
Dal 19 dicembre 2024, l’Unione Europea ha ufficialmente vietato l’uso del BPA nei materiali a contatto con gli alimenti, proteggendo così i consumatori da possibili rischi. Ma se in casa hai ancora vecchi contenitori, ti conviene fare una verifica.
Guarda sul fondo: troverai un piccolo triangolo con un numero da 1 a 7. È il simbolo che indica il tipo di plastica utilizzata. Alcuni materiali sono più sicuri di altri. Ecco come interpretarli:
- 2 (HDPE), 4 (LDPE) e 5 (PP): considerati i più sicuri per alimenti e riutilizzo. 
- 3 (PVC), 6 (PS) e 7 (altre plastiche): da evitare, perché più soggetti al rilascio di sostanze dannose. 
Se acquisti contenitori nuovi, controlla sempre che abbiano la dicitura “BPA free” e che siano certificati per uso alimentare. In generale, è buona regola non usare la plastica per più di 8-10 anni, anche se sembra in buone condizioni. Col tempo, il materiale perde le sue caratteristiche originali e diventa più fragile.
Come far durare di più i contenitori in plastica
Allungare la vita dei contenitori è possibile, basta qualche accortezza quotidiana. Prima di tutto, evita la lavastoviglie: le alte temperature e i detersivi aggressivi possono indebolire la plastica. Meglio lavarli a mano con acqua calda e spugne morbide, asciugandoli subito dopo per evitare residui di umidità.
Un altro errore comune è inserire cibi bollenti direttamente nei contenitori: il calore intenso può deformare la plastica e favorire il rilascio di particelle. Aspetta che gli alimenti siano almeno tiepidi prima di chiudere il coperchio.
Evita anche di riscaldare la plastica nel microonde se non è espressamente indicato sull’etichetta. Alcuni studi hanno dimostrato che il contatto con temperature superiori ai 90 °C può aumentare la dispersione di microplastiche. Se proprio devi usarli, riduci i tempi di riscaldamento e controlla sempre le istruzioni del produttore.
Infine, non dimenticare una regola fondamentale: quando un contenitore inizia a rovinarsi, non tentare di recuperarlo. Meglio sostituirlo con uno nuovo, magari in vetro, acciaio inox o bioplastica certificata. Piccole scelte quotidiane come queste rendono la tua cucina più sicura e sostenibile, senza rinunciare alla praticità che solo i contenitori riutilizzabili sanno offrire.
 
 





